Amore Su Misura: Tailored Love by Silvia Brugnetti

Amore Su Misura: Tailored Love by Silvia Brugnetti

autore:Silvia Brugnetti [Brugnetti, Silvia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781980554622
Google: g1DctwEACAAJ
editore: Independently published
pubblicato: 2018-03-14T09:00:29+00:00


Capitolo 12

Arrivammo a lavoro e io andai direttamente nel mio ufficio. Trovai Lola già seduta al suo posto che mi aspettava.

«Buongiorno, vuoi un caffè?» disse con un sorrisetto beffardo.

«Non guardarmi così e non dire una sola parola.» intimai.

«Ti ho solo chiesto se hai bisogno di un caffè, cioè, se vuoi un caffè…» si corresse, ridacchiando. Probabilmente immaginava come fosse finita la serata. Ma come faceva a ipotizzare? Io non avevo fatto alcun apprezzamento su Greg e lui si era sempre comportato in modo distaccato nei miei confronti in ufficio, quindi non capivo.

«Andiamo, ho bisogno di due caffè.» ammisi e le feci cenno con la mano di seguirmi.

Ci recammo nella sala ristoro, c’era un grande vassoio con cornetti e ciambelle, meno male, non ci vedevo più dalla fame! Prendemmo due caffè, un dolce e ci sedemmo al tavolino vicino la vetrata.

«Allora, andata bene la serata?» chiese, mentre girava il caffè con la palettina di legno per far sciogliere lo zucchero.

«Greg cucina molto bene, gli spaghetti erano buonissimi.» risposi vagamente.

«Mm… davvero! Beh, ne sono contenta e poi?»

«E poi…perché sei così curiosa? Comunque, finito di cenare ce ne siamo andati a dormire» provai a dire ma lei, mi fece un’occhiata esplicativa «perché pensi sia successo qualcosa? E cosa poi?» dissi io, in mia difesa.

Sospirò e prese un morso di ciambella. «Perché conosco Greg e si vede lontano un miglio che non gli sei indifferente» restai in silenzio, riflettendo su cosa dire e lei continuò «e sono certa che per te, nonostante il tuo cuore infranto, è lo stesso. È palese, Lisa.» disse diretta.

Rimasi sconcertata dalla sua schiettezza. Però aveva detto la verità. Era lì che mi guardava, in attesa che iniziassi a raccontare. Ma potevo realmente fidarmi di lei? Per quanto fosse stata carina e sempre disponibile nei miei confronti, non la conoscevo così bene, ma mi ispirava fiducia.

«E va bene…» pronunciai quelle parole a bassa voce, non volevo che altri potessero sentire, benché fossimo sole nella stanza. Mi sistemai meglio sulla sedia e mi sporsi verso di lei «Hai ragione, dopo cena abbiamo parlato a lungo e ci siamo avvicinati molto.»

«Lo sapevo!» disse lei battendo le mani, entusiasta. «Sapevo che andarmene e lasciarvi soli era la mossa giusta.» La guardai allibita, ma cosa stava farneticando? Come faceva a essere così sicura di una cosa che non immaginavo neanche io?

«Tranquilla, con me il tuo segreto è al sicuro» continuavo a guardarla come se fosse un alieno «e smettila di fissarmi così, immagino tu voglia tenere la cosa per te, no?» Feci un segno di assenso con la testa e provai a dire qualcosa, ma la mia attenzione, fu attirata dal cellulare che vibrava. Qualcuno mi stava chiamando e si trattava di un numero italiano, che non conoscevo. A quest’ora! La cosa mi allarmò, in Italia era l’alba, le feci segno di attendere e risposi.

«Pronto?» dissi irrequieta.

«Ciao Lisa.» la sua voce era inconfondibile.

«Buongiorno» la salutai, era la De Vincentis «tutto bene? Perché mi chiama a quest’ora?» domandai agitata.

«Scusami cara. Volevo sapere come stai.» mi domandò, dandomi del tu.



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